Una cosa è certa: i bambini hanno paura dei mostri. Infatti, ogni notte, allo scoccare
della mezzanotte, questi escono dai loro rifugi per andare a spaventare tutti i bambini del
mondo. Entrano dalle finestre, si avvicinano ai lettini e BU. Si divertono tantissimo
a spaventare chi dorme.
Quando poi il sole sorge,
tornano nei loro nascondigli, raccontandosi dei loro
scherzi notturni.
-Hai sentito come urlava quel bambino! E solo perché gli ho detto “sooo-no un mostro”.
-E il mio? Ha pure chiamato la mamma e il papà!
-Non sapete cosa mi è successo! Stasera mi sono fatto un sacco di risate! Nella casa dove
sono entrato avevano appeso tantissimo aglio, si devono essere confusi, noi mica siamo
vampiri! I vampiri non esistono!
Di solito si pensa che i mostri, TUTTI i mostri, siano cattivi
, ma rimarrete stupiti a pensare che non è così!
Il mestiere dei mostri infatti è molto faticoso.
Devono uscire la notte, cercare di entrare nelle case delle persone attraverso uno
spiraglio; se fa freddo e piove è ancora meglio, riescono a mimetizzarsi e a confondere il
loro rumore con quello del temporale.
Ma cosa importante che un mostro deve accuratamente
evitare è non farsi vedere!!!
Quello che i mostri non capiscono però è come mai gli
umani abbiano così paura di loro! In fondo quando mai è successo che qualcuno si
spaventasse a morte vedendo un piccolo mostriciattolo? Avete mai sentito dire al telegiornale
“Salve a tutti, dobbiamo darvi una pessima notizia. Questa mattina
un signore ha quasi rischiato la pelle per uno spavento causato
da uno spaventosissimo mostro”? Io mai. E credo che non possa
succedere.
Si sa, i mostri si divertono a fare i mostri, ma in fin
dei conti sono innocui, non farebbero mai del male a nessuno.
Un po’ di tempo fa girava una voce, si diceva che tra i mostri
ve ne fosse uno un po’ strano.
Non sappiamo quale fosse il suo
nome, ammesso che i mostri ne abbiano uno, ma era diverso da tutti gli altri.
Perché
vi chiederete? Perché era estremamente timido, si vergognava degli umani e, sentendosi
così tanto in colpa a spaventare le persone, faceva di tutto per non fare il suo lavoro.
Tutti
gli altri mostri lo deridevano per questo, dicevano tra loro: “Hai sentito?! Esiste un mostro
che si vergogna degli esseri umani e ha deciso che non farà mai paura a nessuno”.
Altri ancora
si chiedevano come fosse possibile essere un mostro e non spaventare la gente, era
il loro lavoro! Ed
infine c’era chi
credeva che un giorno
questo mostro, per
un motivo o per un
altro, avrebbe dovuto
adeguarsi e
cominciare a
lavorare sul serio come
tutti gli altri.
Il
piccoletto soffriva
molto per le parole che gli altri mostri andavano dicendo sul suo conto.
Ma in fondo
che ci poteva fare se non se la sentiva di terrorizzare quei poveri umani?
Un giorno,
non potendo più sopportare il fatto di essere preso in giro continuamente, decise
che la notte seguente sarebbe andato in una piccola casa gialla, in un piccolo paesino
vicino alla città dei mostri, in via dei Mille, e avrebbe spaventato tutti: grandi e
piccini.
Dopo una prova così ardua tutti gli altri mostri avrebbero dovuto chiedergli
scusa e accettarlo finalmente, nella comunità dei mostri.
Scoccata la mezzanotte
uscì dal suo piccolo rifugio e si diresse verso la casa gialla.
Trovò un piccolo spiraglio
in una finestra del secondo piano e si intrufolò senza farsi sentire.
Quando entrò
nella stanza vide un piccolo bambino che dormiva beatamente nel suo letto abbracciando
un peluche a forma di giraffa.
Il mostro si fece forza, sapeva che quello era il
momento giusto.
Così uscì dal suo piccolo angoletto buio, si avvicinò al lettino, fece
un respiro profondo per gridare “BU” ma quando provò a parlare nessun suono uscì
dalla sua bocca, nessun fiato, niente di niente.
Amareggiato e sconsolato dal suo
fallimento cominciò a piangere e a pensare come avrebbe potuto fare il giorno seguente.
Cosa avrebbero pensato gli altri mostri di lui? Chi si sarebbe schierato dalla
sua parte e chi lo avrebbe ancora voluto accogliere nella comunità dei mostri?! Forse
nessuno.
Dopo qualche secondo una luce si accese e il mostro si accorse che il suo
pianto aveva svegliato il bambino.
Questo scese dal letto, si avvicinò al mostro e,
come se fosse la cosa più naturale del mondo, gli chiese “Come mai stai piangendo?
Cosa è successo?”.
Il mostro, un po’ incredulo, gli rispose “Non riesco a fare il
mostro, non so spaventare nessuno, tutti gli altri mostri mi prendono in giro perché mi
vergogno e non so fare il mio lavoro!”.
Il bambino prese un fazzoletto e glielo porse
dicendo “Oh ma non preoccuparti. Tieni, prendi questo fazzoletto e asciugati le
lacrime. Se ti va potrei aiutarti io”.
I due si guardarono con grande complicità e stabilirono
che da quel momento, tutte le notti, il mostro sarebbe andato a fargli visita,
avrebbe fatto finta di spaventarlo così da poter dire a tutti gli altri mostri che ci era
riuscito e che da quel momento anche lui era in grado spaventare i bambini e non
solo.
Così da quella sera il mostro non venne più preso in giro da nessuno e tutte le
notti si recava a far visita a quel piccolo bambino gentile che lo aspettava sempre con
una tazza di the e la sua piccola giraffa gialla.
Per la prima volta il mostro aveva trovato
qualcuno in grado di apprezzarlo per quello che era, con cui poteva finalmente
essere sé stesso, senza fingere di essere felice perché aveva spaventato un umano.
I
due rimasero molto amici per tanto tempo, fino a quando il bambino crebbe e smise
di credere ai mostri.